«Straordinari nell’ordinario»
Alcuni momenti e scatti di gennaio 2022 e avvisi di febbraio 2022 Scarica l’articolo
Straordinari nell’ordinario. La santità che io vorrei da voi non è fare miracoli, ma fare tutto bene. Leggiamo nel Vangelo che, dopo il miracolo operato da Gesù della guarigione del sordomuto, le folle meravigliate esclamarono: «Ha fatto bene tutte le cose» (Mc 7,37). Non vi pare che, come conseguenza del miracolo, avrebbero dovuto esclamare, come già altre volte: «Abbiamo visto cose prodigiose»? (Lc 5,26). Invece: «Ha fatto bene tutte le cose!». Con queste parole la gente fece di Gesù il più bello degli elogi, perché affermarono che non solo nelle cose straordinarie, ma anche nelle ordinarie e comuni faceva tutto bene. Queste tre parole meriterebbero di essere scritte sui muri delle nostre case e bisognerebbe che alla nostra morte si potessero scrivere sulla lapide della nostra tomba: “Bene omnia fecit”, ha fatto bene tutte le cose. I miei anni ormai sono pochi, ma fossero pur molti, voglio spenderli nel fare il bene e farlo bene. Io ho l’idea del Cafasso, (San Giuseppe Cafasso) che il bene bisogna farlo bene e non rumorosamente. Fare il bene con prontezza, con esattezza, con buona volontà. Non basta dire il rosario, bisogna dirlo bene. Se studiamo, studiamo bene. Se lavoriamo, lavoriamo bene e così di tutte le azioni della giornata. Fortunati il missionario e la missionaria che, inginocchiandosi alla sera davanti a Gesù sacramentato, possono affermare in coscienza: ho fatto bene ogni cosa! Accontentiamoci di farci santi nella via ordinaria.
I santi sono tali non perché abbiano fatto miracoli, ma perché hanno fatto bene tutte le cose. Non chiedete al Signore la grazia di fare miracoli, perché è una di quelle grazie che concede a chi vuole e che non sono affatto necessarie per la nostra santificazione. Io non voglio che questa sia la casa dei miracoli; abbiamo tante altre cose da fare prima di fare miracoli. Il miracolo che io voglio da voi è di fare tutto con perfezione, dal mattino alla sera. Di S. G. Cafasso è stato scritto: «che era straordinario nell’ordinario». Di fare cose straordinarie non si ha spesso l’occasione, invece le ordinarie capitano ogni giorno e tutto il giorno. A me non interessa se avrete dato diecimila battesimi, ma se sarete stati ottimi missionarie e missionari, ferventissimi, fedelissimi, accuratissimi. Sì, “issimi” in tutto. Non cose straordinarie, ma straordinari nell’ordinario. Facciamoci santi senza strepiti.
Non è fare tante cose che importa, ma farle bene! Dio è tanto nelle cose grandi che nelle piccole. Fare bene il bene. E quali sono i modi per fare bene tutte le cose? Il primo è di fare ogni cosa come la farebbe il Signore. Conformiamoci a Gesù, facciamo tutto come farebbe Lui, in modo che sia Lui a vivere e operare in noi. Domandiamoci perciò: «Se Gesù fosse al mio posto, come farebbe? Penserebbe così? Parlerebbe così? Agirebbe così?». Vorrei proprio che ciascuno di voi fosse un’immagine vivente di nostro Signore. Tutti i santi cercarono di configurarsi al Signore. Un altro suggerimento è di fare ogni azione come se fosse l’ultima della nostra vita. Qualunque cosa facciate, fatela in modo da essere tranquilli, anche se la morte vi cogliesse subito dopo. Infine fare ogni cosa come se non si avesse altro da fare.
“Age quod agis”, fa bene quello che fai.
Mettere tutto l’impegno nel dovere attuale, senza pensare a ciò che si è fatto prima o che si deve fare dopo.
Sovente davanti a Dio faccio questo esame: l’Istituto procede bene, secondo la Sua volontà? Tutti fate le stesse cose, ma non tutti allo stesso modo. La nostra santificazione, specialmente in comunità, si può dire che dipende dall’osservanza delle piccole cose. Le cose grandi non succedono spesso, non sono di tutti, e c’è pericolo che ci insuperbiscano. Invece le cose piccole sono di tutti i giorni, di tutte le ore e sono alla portata di tutti. Esaminatevi davanti a Dio: avete la consapevolezza che si può offendere Dio anche nelle piccole cose? Conoscete il peccato veniale: una piccola bugia volontaria, le distrazioni volontarie nella preghiera, la mancanza di carità fraterna e certe ripugnanza avvertite ai difetti morali e fisici delle persone, i piccoli attacchi contro la povertà e la mortificazione, la mancanza di ubbidienza ai superiori, le critiche e le mormorazioni che sono la peste della comunità, ecc. Non basta però evitare questi mali anche se piccoli; dobbiamo procedere oltre e fare il bene per quanto piccolo.
Se non ci facciamo l’abitudine di ben operare nelle cose piccole, all’occasione non faremo le grandi. Quante opportunità si presentano lungo il giorno di moltiplicare questi piccoli atti di virtù! Sia dunque questo il vostro proposito: evitare le minime colpe volontarie e praticare i piccoli atti di virtù. Sono le piccole cose fatte bene che rendono una comunità perfetta. I membri del nostro Istituto operino la loro santificazione con la fedeltà alle piccole cose. Che Dio vi faccia ben comprendere questo e vi rafforzi con la sua grazia!
(Beato Giuseppe Allamano)
Ecco dunque il calendario liturgico e alcuni appuntamenti di febbraio 2022:
1 Martedì – S. Raimondo
2 Mercoledì – Presentazione del Signore
3 Giovedì – S. Biagio
Ore 18,3’ – incontro dopo scuola
Ore 21 – incontro giovani – parrocchia.
Ore 21 – incontro catechisti up
4 Venerdì – S. Gilberto
5 Sabato – S. Agata
Ore 15 – Oratorio festivo
Catechismo dopo messa
6 Domenica – Ss. Paolo Miki e c. (V Dom. T.O. – C)
Catechismo dopo messa
7 Lunedì – Beato Pio IX
8 Martedì – S. Giuseppe Bakhita
Ore 21.00 – incontro pubblico tra le parrocchie e il sindaco – chiesa della salute
9 Mercoledì – S. Apollonia
10 Giovedì – S. Scolastica
Ore 10,00 – momento breve con la scuola materna su Giuseppe allamano
11 Venerdì – N. S. di Lourdes -ore 18,00 – Messa con l’unzione degli infermi
12 Sabato – Ss. Martiri di Abitene
Ore 15,00- Oratorio festivo
Catechismo dopo messa
13 Domenica – S. Maura (VI Dom. T.O. – C) FESTA BEATO GIUSEPPE ALLAMANO
Catechismo dopo messa
14 Lunedì – S. Cirillo e Metodio
15 Martedì – S. Claudio
16 Mercoledì – S. Giuliana
17 Giovedì – Ss. Sette Fondatori O.S.M.
18 Venerdì – Beato Giovanni da Fiesole
19 Sabato – S. Mansueto
Ore 15,00 – Oratorio festivo
Catechismo dopo messa
20 Domenica – S. Giacinta Marto (VII Dom. T.O. – C)
Catechismo dopo messa
Ore 17,00 – adorazione eucaristica
21 Lunedì – S. Pier Damiani – Letture del giorno
22 Martedì – Cattedra di S. Pietro
23 Mercoledì – S. Policarpo
24 Giovedì – B. Tommaso Maria Fusco
25 Venerdì – S. Cesareo
26 Sabato – S. Alessandro di A.
Ore 15,00- Oratorio festivo
Catechismo dopo messa
27 Domenica – S. Gabriele dell’Addolorata (VIII Dom. T.O. – C)
Catechismo dopo messa
28 Lunedì – S. Romano
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La vita è così, scorre a cavallo fra il passato e il futuro, fra il male e il bene. Al centro è l’uomo, con la sua volontà e il suo libero arbitrio; da una parte Dio e il suo Cielo, dall’altra Satana e il suo Inferno. L’uomo può scegliere. Nessuno lo forza.
Non mi si dica: “Ma Satana tenta” a scusa delle discese verso il sentiero basso. Anche Dio tenta col suo amore, ed è ben forte; con le sue parole, e sono ben sante; con le sue promesse, e sono ben seducenti! Perché allora lasciarsi tentare da uno solo dei due, e da colui che è il più immeritevole di essere ascoltato?
Perciò sappiate, dei due sentieri, scegliere il buono e proseguire su quello, resistendo, resistendo, resistendo agli allettamenti del senso, del mondo, della scienza e del demonio. Le mezze fedi, i compromessi, i patti con due, contrari l’uno all’altro, lasciateli agli uomini del mondo.
Non dovrebbero essere neppure fra loro, se gli uomini fossero onesti. Ma voi, voi almeno, uomini di Dio, non abbiateli. Con Dio né con il demonio non potreste averli. Non abbiateli però neppure con voi stessi, perché non avrebbero valore.
Le vostre azioni, mescolate di buono e di non buono, non avrebbero valore alcuno. Quelle completamente buone verrebbero poi annullate dalle non buone. Quelle malvagie vi porterebbero direttamente in braccio al Nemico. Non fatele perciò. Ma siate leali nel vostro servire.
Nessuno può servire a due padroni di diverso pensiero. O amerà l’uno e odierà l’altro, o viceversa. Non potete essere ugualmente di Dio e di Mammona. Lo spirito di Dio non può conciliarsi con lo spirito del mondo. L’uno sale, l’altro scende. L’uno santifica, l’altro corrompe. E se siete corrotti come potete agire con purezza? Il senso si accende nei corrotti, e dietro al senso le altre fami.
Quando uno è corrotto trascina a corruzione, a meno che l’altro non sia un santo nel vero senso della parola.
Attenti allo sguardo, allo sguardo dell’occhio e a quello della mente. Corrotti che siano, non possono che corrompere il resto. Lume del corpo è l’occhio. Lume del cuore è il tuo pensiero. Ma se l’occhio tuo non sarà puro – perché per la soggezione degli organi al pensiero i sensi si corrompono per un pensiero corrotto – tutto in te diverrà offuscato, e nebbie seduttrici creeranno impuri fantasmi in te.
Ma, suvvia, pensate cosa vi acquistano queste cose. E vorreste per un’ora di piacere, di qual che sia genere, perdere un’eternità di pace? Cosa vi lascia il piacere della carne, dell’oro e del pensiero? Nulla.
La Pace nei vostri Cuori
Tony
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